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"Che cosa è l'arte non lo so dire" - ha scritto Fabio Mauri - "ma che cos'è un'opera d'arte sì." L'opera d'arte quale luogo d'identità, come la storia entro la quale si colloca il nostro esistere. È il luogo d'identità per eccellenza è la storia entro la quale si colloca il nostro esistere. E per Mauri, nato nel 1926, la storia è quella della Seconda guerra mondiale, appena passata e ancora presente e attuale, solco indelebile, da cui trarre grandiose immagini, tramite continue commistioni di mezzi e materiali: dalle tele bianche degli anni 50, alle performance teatrali, sino alle installazioni e alle proiezioni su supporti sempre diversi. Tutta la poetica di Mauri, di altissimo valore etico oltre che estetico, estrae, dal flusso ininterrotto della storia, oggetti che divengono memoria indelebile della nostra esistenza.